I dinoflagellati sono uno degli incubi peggiori per chi gestisce un acquario marino. Dopo 15 anni di esperienza con acquari reef, ho affrontato diverse infestazioni di questi microrganismi e ho imparato come prevenirli ed eliminarli efficacemente. In questa guida condivido tutto quello che ho scoperto sul campo.
Cosa Sono i Dinoflagellati

I dinoflagellati sono microrganismi unicellulari che appartengono al gruppo dei protisti. In acquario marino si manifestano come una patina marrone-rossastra che ricopre rocce, sabbia e coralli, creando uno strato viscido particolarmente sgradevole alla vista.
La caratteristica che li distingue dalle normali diatomee è la loro consistenza: mentre le diatomee formano una polvere marrone facilmente removibile, i dinoflagellati creano una pellicola gelatinosa che si stacca a “lenzuoli” quando viene disturbata.
Durante i miei anni di gestione acquari, ho notato che i dinoflagellati compaiono tipicamente in vasche mature (oltre 6 mesi) e raramente in acquari nuovi, a differenza delle diatomee che sono comuni durante il ciclaggio.
La Causa Principale: Scompenso tra Nitrati e Fosfati
Dopo aver analizzato decine di casi nella mia esperienza personale e confrontandomi con altri acquariofili esperti, ho identificato una costante: i dinoflagellati proliferano quando c’è uno sbilanciamento tra nitrati (NO3) e fosfati (PO4).
Il Rapporto Ideale NO3:PO4
Vi consiglio i test con il miglio rapporto qualità prezzo per monitorare Fosfati (po4) e nitrati (no3)
In natura, il rapporto tra nitrati e fosfati nelle acque di barriera segue approssimativamente la proporzione di Redfield, circa 16:1. In acquario, ho ottenuto i migliori risultati mantenendo:
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- Nitrati (NO3): 5-10 mg/l
- Fosfati (PO4): 0.03-0.08 mg/l
- Rapporto: circa 100:1 (considerando le diverse unità di misura)
Quando i Dinoflagellati Attaccano
Nella mia esperienza, le infestazioni si verificano in due scenari principali:
Scenario 1: Nitrati bassissimi, fosfati rilevabili
- NO3: 0-2 mg/l
- PO4: 0.05-0.15 mg/l
- Situazione tipica in acquari con forte denitrificazione (DSB, refugium con macro alghe)
Scenario 2: Fosfati azzerati, nitrati presenti
- NO3: 10-25 mg/l
- PO4: 0.00-0.02 mg/l
- Comune in acquari con utilizzo aggressivo di resine anti-fosfati
Nel mio acquario da 200 litri, ho vissuto il primo scenario dopo aver installato un refugium troppo efficiente che ha azzerato i nitrati ma lasciato fosfati rilevabili. Risultato: esplosione di dinoflagellati in 10 giorni.
Come Riconoscere i Dinoflagellati
Prima di iniziare un trattamento, è fondamentale identificare correttamente il problema. Ecco le caratteristiche distintive che ho imparato a riconoscere:
Aspetto Visivo
- Colore: Marrone-rossastro, a volte con sfumature dorate
- Consistenza: Viscida, gelatinosa al tatto
- Distribuzione: Ricopre uniformemente rocce, sabbia, vetri
- Rimozione: Si stacca a “lenzuoli” quando soffiata via
Test del Buio
Un metodo che utilizzo sempre per la conferma è il test del buio:
- Spegni tutte le luci dell’acquario
- Copri la vasca con un telo nero per 48 ore
- Al termine, riaccendi le luci
Se sono dinoflagellati: Scompaiono quasi completamente durante il buio ma ritornano 24-48 ore dopo la riaccensione delle luci. Questo ciclo è tipico dei dinoflagellati fotosintetici.
Se sono cianobatteri: Possono persistere anche al buio e tornare più lentamente.
Test al Microscopio
Per i più precisos, l’osservazione al microscopio rivela dinoflagellati come cellule singole mobili con due flagelli. Io uso un microscopio economico da 50 euro e con 400x di ingrandimento si vedono chiaramente.
Metodo di Eliminazione: La Mia Procedura Testata
Dopo aver provato vari approcci, ho sviluppato un protocollo che ha funzionato nel 90% dei casi che ho seguito personalmente.
Fase 1: Analisi e Bilanciamento Parametri (Giorni 1-3)
Giorno 1:
- Testa NO3 e PO4 con test a goccia di qualità (uso Nyos o Red Sea)
- Annota i valori e calcola il rapporto
Giorni 2-3:
- Se NO3 < 5 mg/l: inizia dosaggio nitrati
- Se PO4 < 0.03 mg/l: inizia dosaggio fosfati
- Obiettivo: NO3 8-10 mg/l, PO4 0.05-0.08 mg/l
Dosaggio nitrati che utilizzo:
- Soluzione madre: 1g di KNO3 (nitrato di potassio) in 100ml di acqua osmosi
- Dose: 1ml ogni 100 litri aumenta NO3 di circa 1 mg/l
- Aggiungi gradualmente in 2-3 giorni
Dosaggio fosfati che utilizzo:
- Soluzione madre: 1g di KH2PO4 (fosfato monopotassico) in 100ml di acqua osmosi
- Dose: 0.3ml ogni 100 litri aumenta PO4 di circa 0.01 mg/l
- Aggiungi gradualmente
Fase 2: Aumento Competizione (Giorni 4-14)
Una volta bilanciati i parametri, introduco competitori per i nutrienti:
Macro Alghe (metodo preferito):
- Installo Chaetomorpha nel refugium (se presente)
- Oppure aggiungo Caulerpa in sump
- Illuminazione refugium: 12-16 ore al giorno, ciclo inverso rispetto alla vasca principale
Nel mio sistema, 200g di Chaeto in un refugium da 30 litri hanno fatto la differenza. La crescita vigorosa delle alghe sottrae nutrienti ai dino.
Batteri:
- Dosaggio quotidiano di batteri vivi
- Dose: doppia rispetto alle raccomandazioni per le prime 2 settimane
- I batteri competono per i nutrienti organici
Fase 3: Rimozione Manuale (Giornaliera)
Durante tutto il trattamento, rimuovo fisicamente i dinoflagellati:
Procedura quotidiana (15 minuti):
- Sifonatura della sabbia dove si accumula la patina
- Soffiatura con siringa/pompetta sulle rocce
- Rimozione dell’acqua “sporca” con un 10% di cambio
- Pulizia vetri con calamita
Questa rimozione fisica riduce la popolazione e accelera enormemente il processo.
Fase 4: Blackout (Se Necessario)
Se dopo 14 giorni i dinoflagellati persistono, applico il blackout:
Protocollo blackout testato:
- Rimuovi manualmente il massimo possibile di dino (sifonatura aggressiva)
- Copri completamente la vasca con teli neri
- Mantieni pompe di movimento e schiumatoio accesi
- Durata: 72-96 ore
- Cambio d’acqua del 30% prima di riaprire
- Riaccendi gradualmente le luci (50% primo giorno, 75% secondo, 100% terzo)
Importante: Durante il blackout monitora attentamente l’ossigeno. Nel mio reef ho aggiunto un aeratore per sicurezza.
Fase 5: Prevenzione Recidive (Settimane 3-8)
Una volta eliminati i dino, la chiave è prevenire il ritorno:
Monitoraggio parametri:
- Test NO3 e PO4 settimanali
- Mantengo sempre NO3 > 5 mg/l e PO4 > 0.03 mg/l
- Dosaggio preventivo se i valori calano
Cambio routine alimentazione:
- Riduco leggermente se i nutrienti tendono ad alzarsi
- Aumento se tendono a calare troppo
- Obiettivo: stabilità nel range ottimale
Manutenzione refugium:
- Raccolgo metà Chaeto ogni 15 giorni (esporta nutrienti)
- Mantengo illuminazione costante 14 ore/giorno
Errori da Evitare: La Mia Esperienza
Nei miei 15 anni ho commesso tutti questi errori, così tu puoi evitarli:
Errore 1: Azzerare Completamente i Nutrienti
Il peggior errore che vedo fare (e che ho fatto io stesso inizialmente) è cercare di raggiungere NO3 = 0 e PO4 = 0. Questo crea l’ambiente perfetto per i dinoflagellati.
Caso personale: Nel 2018 ho usato resine anti-fosfati troppo aggressive, azzerando PO4. Risultato: dinoflagellati in 2 settimane, 6 settimane per eliminarli completamente.
Errore 2: Solo Blackout Senza Correggere la Causa
Il blackout elimina temporaneamente i dino, ma se non correggi lo sbilanciamento NO3/PO4, ritornano in 10-15 giorni. L’ho verificato personalmente due volte prima di capirlo.
Errore 3: Cambi d’Acqua Eccessivi
Cambi d’acqua massicci (>30%) possono peggiorare la situazione rimuovendo nutrienti e destabilizzando ulteriormente i parametri. Meglio cambi piccoli (10-15%) e frequenti.
Errore 4: Aggiunta di Pesci Mangiatori
Alcuni consigliano di aggiungere pesci come Mandarini o Blenidi per mangiare i dino. Nella mia esperienza, aiutano poco e aggiungono ulteriore carico organico in un sistema già sbilanciato.
Errore 5: Trattamenti Chimici Aggressivi
Ho visto (mai provato personalmente) utilizzare perossido di idrogeno o altri ossidanti. Rischio enorme per la fauna e risultati incerti. Sempre meglio l’approccio biologico.
Tempistiche Realistiche
Dalla mia esperienza diretta e dai casi che ho seguito:
- Casi lievi: 2-3 settimane con bilanciamento parametri
- Casi medi: 4-6 settimane con bilanciamento + rimozione manuale
- Casi gravi: 6-10 settimane con protocollo completo + blackout
Il caso più lungo che ho gestito ha richiesto 12 settimane, ma parliamo di un acquario da 400 litri con infestazione massiccia e parametri completamente sballati.
Prevenzione: Come Evitare i Dinoflagellati
Dopo aver eliminato i dino 4 volte in 15 anni (e imparato la lezione), ecco la mia strategia preventiva:
Monitoraggio Costante
- Test NO3 e PO4 ogni 7-10 giorni
- Registro i valori su un quaderno (vecchia scuola ma efficace)
- Intervengo immediatamente se NO3 scende sotto 5 o PO4 sotto 0.03
Alimentazione Bilanciata
- Nutro quanto basta per mantenere NO3 tra 5-10 mg/l
- Se i nutrienti calano troppo, aumento le dosi
- Se salgono troppo, riduco leggermente
Refugium Efficiente
Il mio refugium con Chaeto è stato un game-changer:
- 30 litri con 200-300g di Chaetomorpha
- Illuminazione 14 ore/giorno a ciclo inverso
- Raccolgo metà alga ogni 2-3 settimane
Questo mantiene i nutrienti stabili e previene sia i dino che le alghe infestanti.
Mai Azzerare i Nutrienti
Questa è la regola d’oro che seguo religiosamente: mantengo sempre nutrienti rilevabili. Un reef “troppo pulito” è un reef a rischio dinoflagellati.
Prodotti che Uso Personalmente
Dopo anni di prove, questi sono i prodotti che tengo sempre in casa:
Test parametri:
- Nyos Nitrate Test (€25) – preciso e affidabile lo trovate su amazon
- Nyos Phosphate Test (€18) – rileva fino a 0.01 mg/l sempre su amazon
Dosaggio nutrienti:
- KNO3 puro per nitrati (€8/500g online)
- KH2PO4 puro per fosfati (€10/500g online)
- In alternativa: Red Sea NO3:PO4-X Reducer (se devo abbassare, non alzare)
Batteri:
- Prodibio BioDigest – il più efficace provato
- Microbacter7 – ottima alternativa
Macro alghe:
- Chaetomorpha (€15-20 per starter) – la migliore per export nutrienti
Domande Frequenti dalla Mia Esperienza
I dinoflagellati sono pericolosi per pesci e coralli? Alcune specie producono tossine, ma nella mia esperienza la vera minaccia è il soffocamento dei coralli. Ho perso alcuni SPS che sono stati ricoperti completamente prima che potessi intervenire.
Posso usare UV per eliminarli? Lo sterilizzatore UV aiuta riducendo le cellule planctoniche, ma non risolve il problema alla radice (squilibrio parametri). Io lo uso come supporto, non come soluzione principale.
E l’ozono? Mai provato personalmente. Richiede attrezzatura costosa e conoscenze approfondite. Il rischio di danneggiare la fauna supera i benefici secondo me.
Quanto costa il trattamento? Nel mio caso, circa 50-80 euro tra test, sali per dosaggio nutrienti e batteri. Molto meno costoso di perdere coralli.
Conclusioni: La Mia Lezione Principale
Dopo 15 anni e 4 battaglie contro i dinoflagellati, ho capito una cosa fondamentale: la prevenzione attraverso parametri stabili è 100 volte più facile della cura.
Oggi mantengo religiosamente NO3 tra 8-10 mg/l e PO4 tra 0.05-0.08 mg/l. Non ho visto un singolo dinoflagellato negli ultimi 3 anni.
Se stai affrontando un’infestazione, non scoraggiarti. Con pazienza, monitoraggio costante e il protocollo giusto, si risolvono. Il mio record personale è stato eliminare un’infestazione media in 3 settimane esatte.
La chiave è capire che i dinoflagellati sono un sintomo, non la malattia. La malattia è lo squilibrio dei nutrienti. Cura quello, e i dino scompariranno.
Nota: Questa guida riflette 15 anni di esperienza personale con acquari marini e reef. Ogni acquario è diverso, quindi monitora sempre attentamente le reazioni del tuo sistema e adatta il protocollo alle tue specifiche esigenze. In caso di dubbi, confrontati con altri acquariofili esperti o rivolgiti a un negozio specializzato di fiducia.
